Perché investo?
Investo per contrastare la perdita di valore reale del capitale causata dall’inflazione.
Investo perché vivo in Italia e non so se avrò mai una pensione dignitosa per poter continuare a vivere decentemente anche quando la mia lucidità verrà meno.
Investo perché credo che privandomi adesso di piccole somme posso beneficiarne nel lungo periodo.
Investo per diventare ricco, ma non intendo possedendo milioni di euro, case di lusso o macchine sportive, ricco viene inteso come libero.
Libero dalle preoccupazioni di dover affrontare una spesa improvvisa e non avere abbastanza risparmi, libero dal disagio di un possibile licenziamento inaspettato e non avere un piano per andare avanti, libero dal poter scegliere in quale ristorante cenare senza preoccuparmi di dover analizzare se rientra nel budget o se è troppo costoso, libero di scegliere dove come e quando andare in vacanza.
Insomma libero di vivere la vita, la mia vita.
Il mio approccio all’investimento si basa su un orizzonte temporale di lungo termine, al momento in cui sto scrivendo ho 25 anni e vorrei cercare di raccogliere i frutti dei miei sacrifici tra 20 o 30 anni, anno più anno meno.
A dire la verità ho cominciato ad investire circa 1 anno e mezzo fa e in questo lasso di tempo ho cominciato a divorare libri di economia e finanza come mai avevo fatto in tutta la mia vita.
La mia filosofia d’investimento si basa su due concetti:
- Rischio sistematico
- Rischio specifico
Io la definizione di questi due concetti credo di averla capita, ma ne approfitto per fare un piccolo esercizio mentale, il rischio sistematico è un fattore legato all’andamento generale di un asset class (mercato azionario, mercato obbligazionario, mercato delle materie prime ecc…) mentre il rischio specifico è un fattore legato all’andamento di una determinata compagnia o di un signolo asset.
A differenza del rischio sistematico quello specifico è una porzione di rischio che può essere eliminato attraverso la diversificazione.
Ammetto però che nel mio portafoglio sono presenti anche asset legati al rischio specifico, come si dice in questi casi: “predica bene e razzola male…”
Ora che mi sono rinfrescato la memoria vorrei parlare della composizione del mio portafoglio:
Tà dan!!!

(isin o ticker, nome, peso nel mio portafoglio)
Al momento questi sono tutti gli asset presenti nel mio portafoglio d’investimento, non mi dilungherò troppo e non spiegherò perché ho acquistato cosa (non è l’obiettivo, magari lo farò un altro giorno).
L’obiettivo di questo portafoglio è realizzare un piano di accumulo (PAC) su SWDA ed EIMI, destinando un investimento mensile di circa 300€.
Perché solo 300€? Perché al momento è quello che posso permettermi e a me va bene così.
La mia asset allocation è la seguente:

Il mio obiettivo è stabilizzare la quota azionaria intorno al 70-80% e mantenere una quota del 2% ciascuna per le categorie Oro, Crypto e Liquidità.
E infine, mi pongo un’ultima domanda, perché avendo un orizzonte temporale cosi lontano (20-30 anni) non vado con una strategia 100% azionario tipo VWCE and chill?
Semplice, perché non credo di essere pronto ad affrontare un bear market (detto semplicemente un bear market è un mercato al ribasso dove i prezzi tendono a calare e quindi perderei valore) come si deve, o forse proprio perché in fin dei conti non ne ho mai affrontato uno e non saprei cosa si prova. In questo caso, preferisco prima mettere alla prova la mia determinazione affrontandone uno (quando arriverà) con un’allocazione che mi consenta di non essere esposto esclusivamente a una singola asset class..
Tradotto: mi piace andare a dormire sereno senza ulteriori preoccupazioni.
Concluderò scrivendo:
Riuscirà il nostro eroe a rimanere coerente con quanto scritto sopra? Lo scopriremo solo nei prossimi episodi.
Nulla di quanto citato in questo articolo è da considerarsi come un consiglio finanziario, vi invito a fare le vostre ricerche e a documentarvi prima di prendere qualsiasi decisione.

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